Siem Reap
Siem Reap è una città della Cambogia, capoluogo dell'omonima provincia. La città è ubicata tra le rovine di Angkor Wat ed il grande Lago di Tonle Sap, nel nord-ovest del Paese.
Al giorno d'oggi è una popolare destinazione turistica, la più popolare della Cambogia e vanta, oltre ad un attrezzato e moderno aeroporto internazionale, raggiungibile con voli diretti dalla maggior parte delle città più importanti del sud-est asiatico, un buon livello ricettivo, sia per i suoi hotel che per i numerosi ristoranti. Basa la sua economia essenzialmente sul turismo archeologico, sulla coltivazione del riso e sulla pesca lacustre. Conta circa 170.000 abitanti (2009).
Indubbiamente, la città a più rapida espansione di tutto il paese, Siem Reap si è trasformata, nell'ultimo decennio, in uno dei maggiori ed affascinanti centri turistici perché è il punto ideale per visitare i famosissimi templi di Angkor, capolavori dell'architettura della Cambogia e più precisamente dell'architettura Khmer, dichiarati, nel 1992, patrimonio dell'umanità protetto dall'UNESCO.
Angkor Wat, il tempio principale, è simbolo della Cambogia, raffigurato sulla bandiera nazionale. Secondo il Guinness dei primati, è il più vasto sito religioso al mondo ed è stato anche fra le 21 opere architettoniche finaliste al concorso per la scelta delle sette meraviglie del mondo moderno.
Angkor
Angkor è il sito che nel periodo compreso fra il IX ed il XV secolo fu il centro dell'Impero Khmer e ne ospitò le capitali. È situato pochi chilometri a nord della moderna città di Siem Reap, in Cambogia, che si è sviluppata parallelamente all'aumentare del turismo nella zona. Angkor è stata inclusa fra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Angkor occupa parte della vasta piana alluvionale compresa tra il grande lago Tonle Sap a sud e rilievi quali il gruppo montuoso del Phnom Kulen a nord.
Poco dopo la sua ascesa al trono nell'889, a seguito di una lotta violenta per la successione, Yasovarman I spostò la capitale da Hariharalaya (l'odierna Roluos) ad Angkor, una quindicina di chilometri a nord-ovest, attorno alla collina di Phnom Bakheng, che fece terrazzare e adornò di santuari, creandovi il suo tempio di stato. La nuova capitale venne chiamata Yasodharapura (in sanscrito "città che porta gloria"). Il nome venne mantenuto, nel corso dei secoli in cui il sito fu abitato, per le capitali che diversi re edificarono nella stessa zona, compresa quella cinta da possenti mura costruita da Jayavarman VII oggi conosciuta come Angkor Thom.
A seguito del decadere della potenza dell'Impero Khmer e dell'ultimo di una serie di saccheggi ad opera dei Thai del Regno Ayutthaya, avvenuto nel 1431 (data che convenzionalmente segna la fine dell'Impero Khmer), il governo e gran parte della popolazione abbandonarono la vecchia capitale e si trasferirono a sud, nell'area di Phnom Penh. Il termine Angkor convenzionalmente usato per la regione deriva dalla pronuncia khmer del termine sanscrito nagara (नगर), "città",e cominciò in realtà ad essere utilizzato quando l'Impero Khmer si era ormai dissolto.
Nella zona sono stati catalogati 72 templi principali ed un migliaio circa di templi secondari, gran parte dei quali in rovina. La maggioranza dei templi più noti e visitati è concentrata in un'area di circa 15 km per 6 km, 5 km a nord di Siem Reap, ma l'area totale definibile come Angkor è molto più vasta: il Parco Archeologico di Angkor si estende attualmente su 400 km² e comprende centinaia di templi e santuari, di cui molti in rovina o sepolti, e siti lontani fino a 50 km dalla zona centrale, come Kbal Spean.
L'antica Angkor si estendeva ancora di più, trattandosi di una vasta area irrigata e coltivata a riso, a densità di popolazione relativamente ridotta, che con il surplus agricolo sosteneva il sistema politico-religioso costituito dal governo centrale e dai templi. Le ricerche degli studiosi del "Greater Angkor Project" hanno portato alla luce l'esistenza di un complesso urbano vasto più di 1000 km², che si ipotizza potesse ospitare circa 700.000 abitanti (in un'epoca in cui le più grandi città europee arrivavano a qualche decina di migliaia di abitanti!).
Il più significativo e conosciuto dei templi è l'Angkor Wat, che fu l'unico tempio di grandi dimensioni a non essere mai abbandonato, continuando ad essere utilizzato come monastero buddista anche dopo il XVI secolo. I monumenti hanno tutti carattere religioso perché gli edifici comuni, compresa la residenza reale, erano costruiti in legno e non sono sopravvissuti.
Le prime notizie su un'incredibile città di pietra racchiusa dalla giungla giunsero in Occidente verso la fine del XVI secolo, ad opera di Portoghesi transfughi da Sumatra, occupata dagli Olandesi. Il primo resoconto dettagliato in ordine di tempo fu opera di Diogo do Couto, storico portoghese che si ritiene abbia raccolto la testimonianza di Antonio de Magdalena, frate cappuccino che visitò Angkor attorno al 1585.
A partire dalla fine dell'Ottocento, durante la dominazione francese, vennero intrapresi innanzitutto lo studio e quindi anche il restauro dei monumenti, interrottisi nel sanguinoso e movimentato ventennio che iniziò con la Guerra civile cambogiana e ripresi agli inizi degli anni Novanta da diversi progetti internazionali.
Molti dei monumenti sono stati ripuliti dalla vegetazione e restaurati e nel complesso essi rappresentano il punto più alto mai raggiunto dall'architettura Khmer. Il numero di turisti che visita ogni anno Angkor si avvicina ai due milioni.
Fonte: da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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